Italiano
Iscriviti ai corsi

Moda, la sostenibilità parte dalla filiera

Dall’esperienza Fairly Made e Nexia Audirevi le prospettive per una supply chain trasparente, tracciabile e competitiva.

Milano, 25 settembre 2025 – Trasparenza, tecnologia e collaborazione come leve decisive per il futuro della moda sostenibile e responsabile: queste le premesse del panel a cura di Fairly Made e Nexia Audirevi “La filiera della moda: tracciabilità, monitoraggio e responsabilità”. Un incontro dedicato ai professionisti del settore che lo scorso giovedì 18 settembre ha riunito, presso gli spazi di Palazzo degli Affari, a Firenze, Emanuele Genovese (Country Manager Italia Fairly Made), Alberto Mussini (Managing Partner ESG & Sustainability Nexia Audirevi) e Jacopo Gonzi (Partner ESG & Sustainability Nexia Audirevi), con l’obiettivo di analizzare sfide e opportunità di una supply chain che rappresenta non solo un luogo di produzione, ma un ecosistema complesso in cui trasparenza, tracciabilità e partnership strategiche determinano e rafforzano il modello di business.

 L’industria della moda si trova di fronte a criticità significative. La filiera è altamente frammentata, composta da migliaia di fornitori di dimensioni molto diverse, spesso distribuiti in contesti normativi differenti. La complessità dei dati, spesso non strutturati, rende difficile confrontare informazioni e assumere decisioni strategiche basate su evidenze solide. Inoltre, le piccole realtà presentano maggiori rischi di non conformità. L’80% delle non conformità, sulla base delle esperienze sul campo di Nexia Audirevi, riguarda soggetti di piccole dimensioni, mentre le grandi imprese risultano più strutturate e controllate, con società a supporto e presidi dedicati.

In questo scenario, i brand considerano prioritario consolidare la propria base fornitori nei prossimi cinque anni. Il monitoraggio della filiera, la sua misurazione attraverso KPI e indicatori standardizzati e la pianificazione di partnership di valore a lungo termine diventano quindi attività imprescindibili per un approccio che consente ai player di mercato di andare oltre la semplice compliance normativa, trasformando la sostenibilità in un asset proattivo e strategico.

La digitalizzazione della filiera gioca un ruolo chiave nel supportare questa trasformazione. Fairly Made, leader europeo nella tracciabilità e la misurazione dell’impatto per il fashion, ha integrato 25.000 fornitori nel proprio network e segue più di 100 aziende e gruppi, per le quali vengono tracciate le intere collezioni annuali. Le analisi hanno raggiunto il Tier 5 country/supplier nel 60% dei casi, dimostrando la capacità di ottenere, tramite la tecnologia, una visione approfondita dei fornitori più complessi per decisioni ESG e strategie sostenibili.

Per gestire questa complessità, i brand possono adottare un approccio integrato, in cui tecnologia e audit si completano a vicenda. Strumenti come system integration via API e intelligenza artificiale permettono di centralizzare e armonizzare i dati, facilitando l’analisi e la fruibilità delle informazioni. Allo stesso tempo, l’auditing permette indagini e ricerche più approfondite per una verifica più efficace.

Il coinvolgimento e un modello di partnership effettivo dei fornitori sono un elemento cruciale. Solo instaurando un dialogo costante, condividendo obiettivi e risultati e creando relazioni collaborative, è possibile ridurre i rischi sociali e ambientali e raccogliere dati di qualità. Progetti strutturati richiedono la definizione di obiettivi chiari, il coinvolgimento degli stakeholder interni e una gestione coordinata dei fornitori, creando le condizioni per una filiera trasparente, ovvero più efficiente e sostenibile, anche economicamente.

La trasparenza è un vantaggio competitivo per i brand. Disporre di dati affidabili e armonizzati permette di ottimizzare i processi e costruire relazioni solide e durature con i fornitori. Questo non solo migliora le performance ESG, ma aumenta anche la fiducia dei consumatori e rafforza la reputazione del brand sul mercato.

Il messaggio-chiave è chiaro: la collaborazione tra tecnologia e auditing è essenziale per costruire una filiera moda sostenibile, trasparente e resiliente.

Comunicato stampa ufficiale