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PROGETTO IMPRESA E TALENTO: INTERVISTA CON CRISTINA PIOLINI

Audirevi la sostiene per il secondo anno, supportando le sue imprese e progetti. Cristina Piolini è nata a Premosello Chiovenda, in provincia di Verbania, il 19 agosto 1972.

A 14 anni inizia ad arrampicare sulle montagne vicino a casa e dopo aver ripetuto grandi scalate classiche sulle Alpi, si dedica a spedizioni extraeuropee.

Nel 2007 intraprende la sua sfida alle Seven Summits, ovvero la salita delle 7 cime più alte dei 7 continenti, che conclude nel 2009: è la prima donna italiana a portare a termine questa incredibile impresa.

Oggi, 13 gennaio 2017, Cristina insieme al suo compagno di cordata Massimo Medina, è arrivata in Patagonia per dare il via a una nuova avventura: scalare il Cerro Torre, considerata una tra le vette più spettacolari e inaccessibili del mondo perché, qualunque via si scelga, bisogna affrontare almeno 900 metri di parete granitica, per arrivare ad una cima perennemente ricoperta da un “fungo” di ghiaccio.

Abbiamo incontrato Cristina in aeroporto, poco prima della partenza, e nelle prossime settimane vi racconteremo il suo viaggio.

Cristina, ti stai preparando per affrontare il Cerro Torre, una delle vette più affascinanti ma sicuramente tra le più impegnative al mondo. Come ci si prepara a questo tipo di impresa?

Un’ottima preparazione fisica e mentale è indispensabile quando si affronta una montagna come il Cerro Torre, una cima tra le più affascinanti come avete detto voi, un sogno per la maggior parte degli amanti della scalata.  In vista di questa impresa ho passato insieme al mio compagno di cordata -Massimo Medina- gli ultimi mesi, praticando molta arrampicata su roccia e ghiaccio per affinare la tecnica ed il feeling fra di noi poiché, per la buona riuscita della spedizione, non è ammesso nessun tipo di inconveniente ed incomprensione. Inoltre a fine novembre ho trascorso 3 settimane in Nepal a salire cime minori per tenermi allenata nelle lunghe distanze.

La preparazione atletica implica anche un importante lavoro mentale ed emozionale…

Come detto prima, la preparazione mentale è indispensabile per questo tipo di imprese poiché ci si può trovare di fronte a situazioni impreviste. Nel caso del Cerro Torre le condizioni metereologiche saranno determinanti nella riuscita della spedizione, dato che il clima in Patagonia è molto variabile e l’attesa potrebbe diventare davvero snervante.

L’impresa durerà circa un mese. Di fatto non ti sei prefissata di conquistare solo il Cerro Torre, ma attraverserai l’intera Patagonia, passando anche per il Cerro Torre…

Come ogni mia avventura, non voglio limitarmi a conquistare il Cerro Torre, ma vorrei che sia lui a conquistare me, attraverso i suoi paesaggi, le sue genti e le sue vallate. Abbiamo deciso di attraversare da cima a fondo la Patagonia, partendo da Bariloche fino a Ushuaia, per assaporare completamente questa esperienza: il Cerro Torre è una tappa nel mezzo del nostro percorso.

Come nasce l’idea di questo viaggio in Patagonia?

L’idea nasce dal “Sogno” di Massimo Medina, mio compagno di cordata, una delle più grandi Guide Alpine Italiane: basti pensare che ha all’attivo tutte le 82 cime dei 4.000 Mt. delle Alpi. Massimo mi ha chiesto di spalleggiarlo in questa impresa ed io cercherò di aiutarlo a realizzare il suo “Sogno”, facendolo diventare anche il mio e cercando di farlo diventare anche il Vostro attraverso le immagini.

Cristina tu sei di grande esperienza, questa del Cerro Torre non è la prima impresa impegnativa che affronti. Sei stata la prima donna italiana, infatti, ad aver concluso le Seven Summits, ovvero le sette cime più alte dei 7 continenti…

Quella delle Seven Summits è stata davvero un’esperienza indimenticabile, ci sono voluti due anni per compiere questa impresa che mi ha portato ad attraversare i Sette Continenti. Affrontando le Seven Summits ho conosciuto persone e luoghi meravigliosi che mi hanno lasciato il segno interiormente, e se vogliamo anche esteriormente, visto il congelamento alle mani subito sull’Everest.

A gennaio 2016 grazie al supporto di Nexia Audirevi ho attraversato in solitaria il deserto di Atacama -Cile- in mountain bike, e ho scalato l’Ojos del Salado -il Vulcano più alto del mondo- : questa è stata un’altra esperienza che mi ha dato molto, 21 giorni sola con me stessa attraverso luoghi dall’immensa bellezza, che non si riesce a descrivere a parole.