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Audirevi TALKS (About Economy) 2.0 – La contabilizzazione delle erogazioni liberali

La contabilizzazione delle erogazioni liberali

Data la sempre maggiore rilevanza assunta dal “Terzo settore” negli ultimi anni, si è sentita l’esigenza di regolamentare e ordinare l’ambito in cui questi operano e i loro elementi caratterizzanti.

La definizione di “Terzo settore” può essere individuata nella legge delega 106/2016 (articolo 1, comma 1), che lo delinea come “il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale […]”.

Gli Enti del Terzo Settore (ETS) si contraddistinguono per:

  • l’oggetto e l’attività di interesse generale (ad esempio, associazioni di volontariato, enti filantropici, associazioni di promozione sociale);
  • il vincolo sul patrimonio e l’assenza della finalità di lucro;
  • la trasparenza (obbligo di pubblicazione dei rapporti intrattenuti con la Pubblica Amministrazione).

Passando a trattare l’aspetto contabile e civilistico degli Enti in esame, il comma 2 dell’art. 13 del D. Lgs. n. 117/2017 stabilisce che sono tenuti alla redazione del bilancio i soli Enti aventi ricavi, rendite, proventi o entrate, comunque denominate, superiori a Euro 220 migliaia; mentre, tutti coloro che non superano tale parametro, possono redigere il bilancio nella forma del rendiconto per cassa.

Data la specificità degli ETS, per le quali le regole contabili ordinarie avrebbero fornito una rappresentazione contabile non appropriata con la loro finalità non lucrativa e la normativa di riferimento prevista per i loro bilanci, in data 5 agosto 2021, l’Organismo Italiano di Contabilità ha pubblicato, in bozza l’OIC X Principio contabile ETS, primo principio contabile nazionale dedicato agli Enti del Terzo settore.

L’OIC X disciplina i criteri per:

  • la presentazione dello stato patrimoniale, del rendiconto gestionale e della relazione di missione, con particolare riguardo alla loro struttura e al loro contenuto;
  • la rappresentazione e la valutazione di alcune fattispecie tipiche e l’esposizione delle informazioni necessarie a soddisfare le esigenze dei destinatari del bilancio;
  • la definizione del postulato della continuità aziendale, che richiede che i vertici constatino la capacità prospettica dell’ente di svolgere la propria attività per un prevedibile arco temporale futuro di almeno 12 mesi.

Tra le poste contabili caratterizzanti il bilancio degli ETS si riscontrano le erogazioni liberali. Queste si contraddistinguono, da una parte per determinare il contestuale arricchimento del beneficiario e, dall’altro, la riduzione di ricchezza del donatore e lo spirito di liberalità.

La contabilizzazione delle erogazioni liberali segue un triplo binario a seconda che si tratti:

  • di erogazioni vincolate da terzi o da organi istituzionali dell’ente. In questo caso sono rilevate nell’Attivo dello stato patrimoniale e hanno contropartita nel Patrimonio Netto Vincolato;
  • di erogazioni liberali condizionate (cioè di erogazioni subordinate al verificarsi di un evento futuro e incerto la cui manifestazione conferisce al donatore il diritto di riprenderne possesso al mancato verificarsi di tale condizione). In questo caso sono rilevate nell’Attivo dello stato patrimoniale e hanno contropartita nella voce D5) “Debiti per le erogazioni liberali condizionate” del passivo.
  • di altre erogazioni liberali che sono rilevate nell’Attivo di stato patrimoniale e hanno come contropartita la voce A4 “Erogazioni liberali” del rendiconto gestionale

L’OIC X prescrive l’iscrizione al fair value delle erogazioni liberali ricevute laddove attendibilmente stimabile.

La contabilizzazione delle erogazioni liberali

Paolo Gatti

 

Leggi l’Articolo di Paolo Gatti 20-21

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