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Audirevi TALKS (About Economy) – “Oltre alle banche c’è di più”

La finanza alternativa si è andata gradualmente affermando nel corso degli ultimi anni come strumento utile per le imprese in cerca di risorse finanziarie. Nel periodo luglio 2019 giugno 2020 il valore della finanza alternativa verso le piccole e medie imprese (pmi) in Italia è stato pari a 2,7 miliardi di euro1.

Ecco quali sono attualmente in Italia i principali strumenti di finanza alternativa:

  • minibond, ovvero il ricorso al mercato mobiliare per il collocamento di titoli di debito come obbligazioni e cambiali finanziarie per importi fino a € 50 milioni;
  • il crowdfunding, ovvero l’opportunità di raccogliere capitale su portali Internet, nelle varie forme ammesse (reward, lending, equity);
  • l’invoice trading, ovvero lo smobilizzo di fatture commerciali attraverso piattaforme web;
  • le IPO (Initial Public offering), ovvero quotazione per la prima volta di azioni di una società emittente su un mercato, regolamentato o no;
  • il private debt, ovvero sottoscrizione di emissioni di obbligazioni o di linee di credito sulle esigenze che emergono dal piano industriale;

e infine

  • il private equity, ovvero il finanziamento con capitale di rischio fornito da investitori professionali.

Un operatore di Private equity è un investitore abbastanza paziente che investe capitale di rischio nell’impresa partecipata per un periodo che solitamente si aggira tra i tre-cinque anni.

Con questa ottica temporale, l’investitore può seguire, strutturare e aiutare imprenditori e manager a far crescere l’azienda in cui ha investito il proprio capitale, spendendo, oltre al capitale, anche le sue energie professionali a supporto della realizzazione del piano industriale.

Attorno al comune obiettivo di sviluppo della società, si realizza un allineamento di interessi tra investitore, l’imprenditore e il management. Se l’azienda cresce, si valorizza e quindi anche quando il fondo deciderà di uscire dall’investimento, avrà realizzato un maggior capital gain.

In generale, l’ingresso in azienda di fondi di Private equity può aiutare i processi di managerializzazione, internazionalizzazione e aggregazione tra le piccole e medie imprese e rappresenta una nuova spinta imprenditoriale.

Tra le motivazioni che possono muovere un imprenditore a valutare un’operazione di Private equity, c’è la necessità di trovare un partner per lo sviluppo o quella di trovare un acquirente in grado di dare continuità al business, soprattutto nell’ambito dei passaggi generazionali.

L’obiettivo dell’operatore di Private equity è di sostenere la creazione di valore dell’impresa partecipata sia attraverso la crescita, spesso internazionale, sia con il miglioramento dei sistemi di gestione interni.

Il fondo non deve essere visto come un invasore che si appropria dell’azienda, ma come un socio temporaneo, un compagno di viaggio, interessato a sviluppare e supportare un piano di crescita per l’impresa e a creare valore per tutti gli stakeholders.

Trascorso il tempo necessario per un’adeguata creazione di valore, il fondo cederà la partecipazione e l’imprenditore continuerà il proprio percorso con altri partner: un socio di natura industriale o un altro operatore di Private equity.

 

Fondamentale è trovare l’interlocutore giusto, non tutti i fondi sono uguali: alcuni operatori si dedicano ad operazioni di solo sviluppo o solo di Buy out, altri sono specializzati per settore, alcuni si dedicano a operazioni dimensionalmente minori, altri ancora solo a grandi operazioni; vi sono infine i fondi specialisti nel venture capital e nel turnaround.

Importante è trovare il giusto compagno di viaggio per creare un rapporto stabile e di reciproca soddisfazione che nel medio periodo che possa massimizzare la creazione di valore attraverso l’allineamento degli interessi tra imprenditore e il fondo.

 

1Terzo Quaderno di ricerca sulla Finanza alternativa per le PMI in Italia degli Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation della School of Management del Politecnico di Milano con il supporto di Unioncamere ed Innexta.

 

Mario De Munno

 

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