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Audirevi TALKS (About Economy) 2.0 – La posizione finanziaria netta (PFN) e la sua analisi nelle due diligence finanziarie

La Posizione finanziaria Netta, indicata anche con la sigla PFN (in inglese Net Financial Position), è uno dei principali indicatori utilizzati per valutare la performance e la solvibilità di un’azienda, la solidità della struttura patrimoniale e la capacità di restituzione del debito.

L’art. 2428 del c.c. (Relazione sulla gestione), sancisce che la Relazione sulla gestione di accompagnamento al bilancio di esercizio debba contenere un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e fa riferimento in modo specifico a “indicatori di risultato finanziari”, tra cui si inserisce a pieno titolo la PFN.

La posizione finanziaria netta (PFN) è il risultato della differenza tra il totale dei debiti finanziari e le attività liquide. Una società può trovarsi in situazioni in cui le disponibilità liquide e finanziarie sono superiori ai debiti finanziari oppure in situazioni in cui le disponibilità risultano insufficienti a coprire i debiti.

Nell’ambito di operazioni di M&A, il calcolo della posizione finanziaria netta diventa fondamentale in quanto, insieme ad EBITDA e capitale circolante netto (CCN), rappresenta le basi per la valorizzazione della società (di un gruppo o di un ramo di azienda) oggetto della transazione. Per tale motivo diverse sono le considerazioni che influiscono su questo valore parlando di fatto di PFN normalizzata o aggiustata e per tale motivo la sua analisi è fondamentale nelle attività di due diligence finanziaria.

La due diligence finanziaria, infatti, ha l’obiettivo di individuare gli elementi che possono essere inclusi nel calcolo della PFN, ovvero i c.d. cash-like items ovvero elementi assimilabili alla cassa e quindi che vanno a migliorare la PFN o i c.d. debt-like items, ovvero gli elementi che peggiorano la PFN poiché equiparabili ai debiti.

Tra i cash-like possiamo citare ad esempio gli investimenti in strumenti finanziari prontamente liquidabili, o i crediti di imposta derivanti dall’ottenimento di contributi (ad esempio su investimenti). Mentre tra i debt-like vi sono tutti gli elementi che possono essere considerati come finanziari; un tipico esempio sono i debiti verso fornitori scaduti. Inoltre, vanno considerati gli elementi che non vengono catturati dalla contabilità e dal bilancio della società. Questi rappresentano le future fuoriuscite di cassa che l’investitore dovrà affrontare dopo l’ingresso nel capitale della società. L’esempio più ricorrente è probabilmente l’effetto del debito per leasing in caso di applicazione dei principi contabili internazionali. Tuttavia, al di là di quanto sopra esposto, vale la pena chiarire che la determinazione della PFN (dell’EBITDA e del capitale circolante netto) non dipendono solo da una semplice applicazione di formule matematiche ma anche dalla prassi di mercato, dalla negoziazione tra le parti e dalle aspettative soggettive dei potenziali acquirenti nello scenario post-acquisizione.

 

A cura di Elisa Travagin – Manager Nexia Audirevi

 

 

 

 

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